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Cannes, pollice alto. Up conquista tutti

di Boris Sollazzo

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13 maggio 2009

CANNES - Mai prima d'ora un film d'animazione aveva inaugurato il festival cinematografico più importante del mondo. Non ci sono riusciti i capolavori Disney né il maestro Miyazaki, tanto meno la "sorpresa" dello scorso anno Ari Folman, con il complesso, dolente e autobiografico Valzer con Bashir, sul massacro di Sabra e Shatila. Ci è riuscito Up, commovente e divertente parabola sull'amicizia che supera ogni confine: anagrafico, animale, temporale, spaziale.
Dopo lo sperimentale Wall•E, la Pixar si regala una storia classica per la prima delle passerelle di un anno trionfale, visto che con Toy Story 2 e un assaggio del prossimo film di Natale raccoglieranno anche un Leone d'oro alla carriera a Venezia. Un gran bell'inizio per una Cannes che rispetta la crisi con una maggiore ricerca di sobrietà e di grandi autori e opere d'arte. La prima l'ha già trovata, per il tappeto rosso che langue ci penseranno, forse, le splendide attrici "italo-francesi" che cominciano ad arrivare. Dalla giurata Asia Argento (che in Francia recita spesso) a Monica Bellucci (sposata con Vincent Cassel e che ha casa e famiglia a Parigi), presto al Certain Regard con Ne te retourne pas. Passando per l'incantevole Laetitia Casta, in attesa del terzo figlio (il secondo da Stefano Accorsi) e che negli ultimi giorni sarà la protagonista di Visage, di Tsai Ming-Liang. Altro che star di Hollywood…

Up- fuori competizione
Lasseter e soci sono la factory dell'animazione più fertile e rigorosa che il mondo del cinema abbia conosciuto, superiore persino al Sistema Disney che, non a caso, ha scelto un'alleanza squilibrata (Mickey Mouse mette i soldi e questa congrega di amici e sodali il talento e una totale indipendenza creativa) per poterli avere con sé. E questo legame fa sì che questi geni possano sviluppare un progetto artistico e creativo slegato dal successo economico (da Nemo in poi la parabola degli incassi è discendente, ma quella dei capolavori ascendente) per un bene più grande, consegnare un'arte minore- tale per decenni è stata considerata l'animazione- all'immortalità.

Up è un dolcissimo e fantasioso apologo sui sentimenti, senza mai scadere nel buonismo. Un buffo e raro animale, una piccola "giovane marmotta" (esploratori in erba che assomigliano ai nostri boy-scout) petulante ma tenerissima, un goffo cane parlante, un vecchio triste e idealista, ecco i quattro moschettieri di questa nuova avventura, con cui peraltro la Pixar esordisce nel 3D (a Cannes solo un'altra volta questa tecnologia aveva trovato spazio, con il documentario U2 3D). Come in Gran Torino di Eastwood un vecchio incattivito dalla morte della moglie e da un colosso edile che vuole appropriarsi della casa in cui il loro amore è nato, cresciuto e infine si è spento (bellissima l'immagine, da Ground Zero, della sua casa con cortile in un grandioso cantiere aperto) incontra gli occhi innocenti di un giovane ostinato. Con lui partiranno per quella avventura che Carl (il nome dell'anziano burbero) ed Ellie (sua moglie) avevano sempre vagheggiato, l'esplorazione delle cascate del Paradiso in Sud America.

Qui il bimbo saprà (ri)educare il "nonno" ai sentimenti, così che lui possa tagliare con il passato e guardare al futuro a cui ormai aveva rinunciato. Si libera di tutto, tranne che del suo gran cuore, e incontra persino l'esploratore Muntz, idolo della sua infanzia. Anche qui Pete Docter (uno dei più attivi nella factory, già autore di Monsters & Co.) con delicatezza insegna molto, e spinge, per esempio, grandi e piccini a diffidare dei pregiudizi ma anche dell'immagine televisiva, a far riflettere su come la grandezza riportata in uno schermo sia solo una deformazione, e su come certi valori e ideali non siano nei protagonisti di vite di plastica ad (ab)uso e consumo delle telecamere, ma in chi li guarda e li prende ad esempio. Non potrete non innamorarvi di quella casa volante trainata da palloncini, di questo vecchio che qui in Francia ha la voce di Charles Aznavour (che forma!), delle lacrime e delle risate che saliranno naturalmente al vostro viso.

13 maggio 2009
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